Il cantiere di realizzazione di pavimentazioni industriali è da un punto di vista tecnico a basso rischio di incidenti. Si lavora in genere a piano terra, con operazioni abbastanza semplici dal punto di vista dell’organizzazione del cantiere e il tutto si esaurisce in pochi giorni. Per questo motivo, la nostra categoria da tempo richiede un abbassamento degli indici INAIL che gravano sui costi aziendali, e anche un contratto nazionale di lavoro meno oneroso, visto il peso della cassa edile sui costi lordi connessi alle retribuzioni. In realtà, però, esiste un problema serio, poco affrontato sul piano formale, che crea problemi importanti dal punto di vista sia delle Normative sulla sicurezza del lavoro, che delle retribuzioni e della regolarità lavorativa. Accade infatti che, soprattutto in inverno, per attendere che il calcestruzzo sia sufficientemente indurito perché possa essere lavorato con la frattazzatrice gli operai siano costretti a lavorare fino “a ora tarda”. Questo protrarsi delle lavorazioni ha delle conseguenze che non sempre sono considerate, a cominciare dal Committente. Infatti, il Contratto Nazionale di Lavoro prevede che ogni operaio debba lavorare per un massimo di otto ore al giorno, a cui si possono aggiungere al massimo due ore di straordinario: in questi casi, poi, occorre che il lavoratore abbia un recupero di almeno altre otto ore. Attenzione, se si volesse applicare la disciplina del lavoro discontinuo, la Normativa prevede che siano previsti tutti i servizi e dispositivi che consentano agli operai, nel momento di discontinuità, di potersi riposare. Inoltre, se le ore di completamento del cantiere vengono realizzate tra le 22.00 della sera e le sei del mattino, è considerato lavoro notturno e quindi occorre predisporre il cantiere con tutti i servizi previsti per il lavoro notturno, a cominciare dai dispositivi di sicurezza idonei. Questo significa, quindi, che se non si trova una soluzione per evitare il prolungamento della lavorazione del calcestruzzo oltre le cosiddette dieci ore (facendo attenzione a non superare comunque il monte massimo mensile di straordinari) occorre sostenereulteriori costi in termini di nuove forze lavoro da impiegare, dispositivi per la sicurezza e approntamento del cantiere. Il primo responsabile di tutto questo dovrebbe essere il Committente che, per legge, dovrebbe fornire il cronoprogramma dei lavori, ma spesso se ne disinteressa, così come si disinteressa di come affrontare queste problematiche, occupandosi troppo spesso solo di ottenere il prezzo più basso. La responsabilità poi coinvolge l’Impresa Applicatrice, che si è aggiudicata i lavori a un costo che spesso non consente di operare con più squadre sul cantiere, e che quindi si trova a dover affrontare il problema con le sue forze, a volte “ignorando” le considerazioni fin qui fatte, a cui ne va aggiunta una ulteriore, importantissima: il presidio del cantiere. Più il lavoro si protrae e più è difficile presidiare il cantiere da parte dell’Impresa con una figura tecnica responsabile, e questo può portare a problemi di qualità finale dell’opera. Sarebbe ora che queste considerazioni venissero prese in seria considerazione soprattutto dalla Committenza. Eppure le soluzioni per poter affrontare questo problema in modo responsabile ci sono: utilizzare un calcestruzzo che abbia la capacità di poter garantire un corretto tempo di indurimento, e quindi di inizio frattazzatura. Se il calcestruzzo consente una stesura a fresco “senza onde” e un tempo di presa e indurimento corretto è possibile chiudere il cantiere per le sei del pomeriggio mantenendo i livelli di produttività che la commessa richiede. Con la rete Floortek Postension Team ci siamo posti il problema ed abbiamo trovato come la soluzione: l’AeternumCal. Dovendo realizzare delle pavimentazioni post-tese, la qualità del calcestruzzo e la curva dello sviluppo delle resistenze è di fondamentale importanza per ottenere un risultato con le prestazioni richieste. La prima scelta che abbiamo fatto è stata quindi quella di utilizzare solo calcestruzzo concepito con il sistema AeternumCal, che impone un rigido protocollo di esecuzione.
Si inizia qualificando l’impianto di betonaggio (verificando la taratura delle bilance, delle sonde per l’umidità e la mescolazione), si analizzano i componenti primari del calcestruzzo (aggregati, cementi, acqua) ed infine si progetta e si qualifica la miscela di calcestruzzo con l’Aeternum, compound in polvere che abbina tutte le caratteristiche performanti dei superfluidificanti di nuova generazione, le caratteristiche compensatrici del ritiro, le proprietà incrementatrici di resistenze e le peculiari ed esclusive proprietà di impermeabilità assoluta all’acqua e al vapore (di conseguenza ad ogni aggressione chimica derivante dall’ambiente). Il calcestruzzo così concepito viene seguito e controllato in ogni sua fase dalla progettazione, alla messa in opera, alla maturazione. Il calcestruzzo risultante è sinonimo di durabilità. Grazie ad AeternumCal, il calcestruzzo ha inoltre uno sviluppo delle resistenze tale da consentire di iniziare la lavorazione della superficie del pavimento nei tempi corretti, anche d’inverno, consentendo alle squadre di chiudere il cantiere alle sei del pomeriggio. L’abbiamo verificato in cantieri anche di grande dimensione, con getti superiori ai 1.500 m2/ giorno, con grande soddisfazione dell’addetto alla sicurezza del Committente. AeternumCal, oltre a essere un calcestruzzo durabile a qualsiasi aggressione chimica, consente di avere anche altre qualità indispensabili per una pavimentazione industriale: previene il pop out, non fa onde in fase di getto, è facilmente pompabile, produce il giusto tipo di lavorabilità, omogeneità e ripetibilità, in assenza di bleeding, per una stesura ed una finitura senza problemi. Per osservare l’AeternumCal, nei nostri cantieri affidiamo ogni tipo controllo all’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, rispettando l’operatività di cantiere e ogni Normativa sul processo realizzativo e sul lavoro, fornendo al Committente un prodotto finale con maggiori garanzie sia sulle prestazioni al momento della consegna che nelle fasi successive di vita utile del pavimento. Con un sistema che si basa quindi su una innovazione tecnologica e sulla qualità – l’AeternumCal – siamo ora in grado di fornire una soluzione che permette di lavorare “nelle ore corrette” e di ottenere un risultato migliore, senza dover gravare sul cantiere con la messa in sicurezza per il lavoro notturno ne costringendo i collaboratori a doversi sottoporre a stressanti orari di lavoro.