Il primo pavimento industriale italiano in post-tensione, ovvero senza giunti, compie 10 anni. Portati benissimo. Parte da qui una riflessione sulla qualità, resa possibile da un corretto approccio a ricerca, progetto, tecnica e controlli, al centro di un seminario organizzato dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo il prossimo 19 febbraio.
Dieci anni di innovazione nel campo dei pavimenti industriali, grazie all’impiego della tecnica della post-tensione (nonché di materiali di qualità sottoposti agli opportuni controlli). Sono quelli che “rivivranno” nell’Aula di formazione “Quinto Cocco” dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo (I.I.C.) di Renate Brianza, che il prossimo 19 febbraio organizza, in collaborazione con Tekna Chem e Tensofloor, il seminario “Il primo pavimento posteso italiano compie 10 anni. Puntare sulla qualità per superare la crisi”.
La primogenitura risale al 2005 e riguarda la realizzazione di circa 7mila metri quadrati di pavimento in post-tensione dei magazzini merci della Tenax di Viganò (Lecco) da parte di un pool di imprese coordinate dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, che tra l’altro ha toccato il traguardo del decennale nel 2014. Un caso da manuale che ha aperto la strada a molteplici applicazioni, sancendo di fatto la trasformazione della tecnica da “sperimentazione” a “certezza” innovativa a tutti gli effetti.
Ma il seminario di Renate non si occuperà soltanto di accendere i riflettori sulle “fondamenta”, nel senso letterale del termine, dell’industria contemporanea, ma scatterà anche una fotografia su quello che è e che può ancora essere il risultato finale. Ovvero siti produttivi basati su pavimenti postesi e sostenuti da pilastri in calcestruzzo armato opportunamente collegati alla pavimentazione, nonché protetti, per esempio, da coperture in legno lamellare.
Sono previsti interventi di Silvio Cocco, presidente I.I.C., che commenterà un video dedicato alla tecnica e alle sue applicazioni, Fabrizio Doni (“L’evoluzione della pavimentazione post-tesa: da semplice piastra a elemento centrale della costruzione”), Filiberto Finzi (“Importanza dell’innovazione per il futuro”), Valeria Campioni (“Quali calcestruzzi per opere evolute e durevoli”), Marco Nicoziani (“Impianti di produzione appropriati”).
La tecnica della post-tensione consente la realizzazione di una pavimentazione senza giunti e senza pericolo di fessurazione della lastra, né imbarcamento, indipendentemente dalla dimensione del manufatto e dalla planimetria dell’opera. La tecnica prevede la posa in opera di un sistema di cavi di tesatura di lunghezza corrispondente a quella del pavimento da gettare. Le strutture verticali, come per esempio i pilastri, non costituiscono alcun problema per la posa dei cavi.